Le tecnologie costruttive sono in continuo fermento, e negli ultimi anni si sono visti aspetti più innovativi sia per quanto riguarda i processi che per i materiali utilizzati. Non c’è appuntamento di settore che non dedichi spazio all’universo 3D e a tutte le sue applicazioni, tra cui l’additive manufacturing che risulta essere quella più significativa. Sono moltissime infatti le piccole e medie aziende che si sono avvicinate a questa nuova tecnologia, ritagliandosi nuove fette nel mercato produttivo.
L’evoluzione, dal getto di inchiostro alle piccole produzioni.
La prima stampante a getto di inchiostro è stata messa a punto nel 1976 e tutto si è poi articolato partendo da questo concetto: dalla stampa a due dimensioni, con il foglio ricoperto di un sottile strato di inchiostro all’implementazione tenendo conto anche della terza dimensione. Nel 1992 sono comparse le prime stampanti per la stereolitografia, ossia una tecnica di stampa che permette di realizzare singoli oggetti tridimensionali a partire direttamente da dati digitali elaborati da un software CAD/CAM. Se ne sente parlare spesso, per diversi ambiti di applicazione e diversi settori: con l’Additive Manufacturing è possibile ottenere un’infinità di risultati, infatti oltre ai particolari meccanici, si può “semplicemente” stampare a pezzi una casa per poi assemblarla, fino ad arrivare a stampare un vaso sanguigno umano, risultato quest’ultimo che proietta in avanti il progresso innovativo in campo medico scientifico. Attraverso la sua evoluzione, l’Additive Manufacturing ha attraversato diverse fasi di transizione: inizialmente era considerata un plus per aziende che necessitavano di una prototipazione più rapida rispetto al metodo tradizionale e che disponevano di budget importanti. Via via l’Additive Manufacturing si è fatta strada nel settore produttivo, forte dell’evoluzione e del miglioramento prestazionale delle stampanti 3D e per la maggiore scelta di materiali in commercio per le realizzazioni: dai polimeri ai metalli in polvere ognuno con caratteristiche specifiche per ogni applicazione. Con questo sistema è possibile realizzare il master di qualsiasi particolare effettuando poi tutte le verifiche e valutazioni sul primo prodotto solido, senza investire nella fabbricazione degli stampi. I vantaggi tutt’oggi sono la velocità di realizzazione, e la possibilità di “produrre in casa” anziché ricorrere a un’eventuale azienda esterna.
L’additive manufacturing: molto più di una tecnologia
L’ Additive Manufacturing, proprio per le diverse possibilità di applicazione, rappresenta molto più di una tecnologia produttiva. Analizzando i risultati che derivano dal suo utilizzo si può notare quanto possa favorire l’azienda per quanto riguarda l’economia circolare, poiché non è più necessario l’uso massivo (e la relativa produzione di scarti) ed esclusivo delle materie prime; per di più grazie alla possibilità di produrre direttamente in loco, non è più necessario il trasporto del materiale, escludendo quindi il va e vieni tipico delle lavorazioni tradizionali. Ad esempio, per molti pezzi di ricambio, non si renderà più necessario organizzare un lancio missilistico per poterli consegnare alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS); la soluzione è stamparli direttamente sul posto. Con l’uso dell’Additive Manufacturing si implementa inoltre l’approccio produttivo basato sulla personalizzazione di prodotto, requisito oramai indispensabile per il mercato odierno. La filiera produttiva sta quindi attraversando un profondo cambiamento e si sta già notando l’esponenziale accelerazione dei processi.
L’industria sembra tenere il passo
L’Additive Manufacturing è una realtà in crescita e anch’essa fa parte di tutte le tecnologie che stanno trasformando l’industria. Attualmente i volumi mondiali di affari si aggirano sui 10 MLD di euro annuali, con un incremento medio annuo del 20% (fonte Confindustria – Wohlers Report). Anche per quest’anno ci si aspetta una crescita in linea con la percentuale degli scorsi anni, poiché i vantaggi sono davvero molti. Anche l’Italia ha recepito il potenziale e i conseguenti risultati che si possono raggiungere con l’impiego dell’Additive Manufacturing. Nel panorama delle nostre operose PMI, moltissime hanno già sposato questa tecnologia e con essa hanno iniziato a tracciare il percorso di un nuovo concetto produttivo. La possibilità di ottenere un sostanziale risparmio di tempo di progettazione, grazie alla quasi assenza di vincoli tecnici, rende possibile fabbricare stampi migliori e dal maggiore rendimento riuscendo a ottenere un grosso risparmio sugli oneri di costruzione e dei tempi di realizzazione. È poi possibile abbassare le scorte di magazzino (poiché si stampa solo il necessario senza ricorrere a massive produzioni), beneficiare di un sostanziale risparmio energetico, nonché un continuo aggiornamento delle figure professionali dedicate, come anche la creazione di nuove posizioni lavorative per essere innovativi e acquisire valore. Tutti questi vantaggi potrebbero rappresentare uno degli “scalini” di cui il nostro paese avrebbe tanto bisogno per poter risalire dall’attuale situazione stagnante e rilanciarsi.
Non solo per i produttori
Contrariamente alle stime forse un po’ troppo ottimistiche del passato, l’Additive Manufacturing non ha avuto una così grande espansione nel settore privato. Questa tecnologia non è riservata solamente alle aziende, bensì chiunque abbia la necessità di produrre un qualsiasi oggetto può servirsene. La creatività, la ricerca del design come anche il miglioramento della funzionalità di un qualsiasi particolare, trovano nell’Additive Manufacturing lo strumento giusto. Modellismo, bricolage, scopi didattici (che dovrebbero essere presi ancor più in considerazione), come anche piccole riparazioni domestiche possono sfruttare ampiamente le potenzialità di questa tecnologia. La crescente offerta di stampanti e consumabili, hanno favorito la discesa dei prezzi trasformando l’Additive Manufacturing in una tecnologia alla portata di tutti. Non è raro imbattersi nei racconti in rete dove l’utente spiega come ha sostituito la maniglia di una porta migliorandone la funzionalità, così come l’appassionato modellista che ha riprodotto in scala perfetta la vettura dei suoi sogni.
La creatività e le idee di ogni singolo soggetto che intenda creare qualcosa, possono inoltre essere garantite dalla proprietà intellettuale: da una passione può nascere anche l’innovazione.