La maggior parte degli eventi, congressi e incontri di ogni tipo restano per ora sospesi in un limbo. Gli eventi virtuali sembrano rappresentare una valida alternativa. Tutti i pro e i contro di questa soluzione
Spostamenti di data, cancellazioni, rinvii addirittura al 2021… Questa è la fotografia attuale nell’ambito di fiere, eventi e congressi. Rappresenta senz’ombra di dubbio un grave problema per organizzatori e aziende, da sempre abituati a includere fiere ed eventi nelle loro strategie e identificare un preciso periodo dell’anno attraverso appuntamenti svolti nelle varie città. Resta da capire bene come ci si potrà organizzare in futuro per tornare a una pseudo-normalità riprendendo il calendario degli eventi fisici.
Piuttosto che niente è meglio piuttosto…
Da due mesi a questa parte è d’obbligo organizzare incontri, convegni e discussioni online. Nulla vieta di poter sfruttare questo concetto per promuovere fiere e mostre virtuali, provando a guardare oltre tutto ciò a cui eravamo abituati. Certamente questo approccio è impensabile se rivolto agli eventi sportivi, ma non per l’ambito fieristico puro e semplice. Un esempio è Infobuild che ha attivato una fiera virtuale Infoweb, nelle stesse date durante le quali avrebbe dovuto tenersi la Mostra Convegno MCE.
Occorre però fare qualche riflessione: la tecnologia corre molto veloce, e in un certo senso possiamo essergliene grati, soprattutto in questi mesi, poiché senza di essa la situazione avrebbe potuto essere ben peggiore. Il rovescio della medaglia, vien da pensare, potrebbe essere quello della partenza di un mondo virtuale ben più ampio. Questa sperimentazione, oggi necessaria, potrebbe un domani sfuggire di mano, stavolta non più giustificata dalla pandemia, estendendosi in moltissimi ambiti. Diventerebbe certamente più comodo, veloce e alla portata di molti più espositori partecipare a fiere ed incontri virtuali ma tutto ciò genererebbe nel corso degli anni un problema dai risvolti sociali. Anche in questo caso possiamo sperare che la sperimentazione odierna restituisca valori che serviranno in futuro a ragionare bene su tutte le opzioni possibili senza mai dimenticare il lato etico e di aggregazione. Quali sarebbero i pro e contro?
Pro
Come tutte le soluzioni innovative, anche le kermesse virtuali porterebbero diversi vantaggi. Ad esempio, chiunque può partecipare senza doversi più preoccupare di trasferte e relativi costi per gli spostamenti, imprevisti, code per l’entrata, ecc… Il livello di sicurezza risulterebbe massimo, senza più mettere a dura prova l’organizzazione fieristica per uno svolgimento senza problemi. Gli espositori potrebbero vedere un significativo aumento dei visitatori, poiché questi ultimi riuscirebbero a visitare tutta la fiera in molto meno tempo. Inoltre chi espone non avrebbe più il vincolo dello spazio fisico entro il quale allestire lo stand, non avrebbe più limiti a organizzare visite virtuali in fabbrica, esponendo tutta la propria produzione, e a moltiplicare gli eventi/incontri. Ogni visitatore avrebbe accesso a più stand, anche in contemporanea e non correrebbe più il rischio di perdere un appuntamento perché impegnato in un altro padiglione. Brochure e documentazione sarebbero illimitate: a chi non è capitato di sentirsi dire “spiacenti, abbiamo terminato il materiale promozionale” l’ultimo giorno di una fiera? Il concetto spazio temporale verrebbe così superato. Fantascienza.
Contro
Il bello delle fiere è ovviamente il contatto con la persona, che in questo caso verrebbe a mancare completamente. Finora siamo stati (giustamente) abituati al rapporto cliente – interlocutore che non ha mai avuto nulla di virtuale. Le parole, le chiacchiere, la cordialità e la stretta di mano hanno sempre caratterizzato l’incontro, soprattutto in Italia. Assistere alla presentazione virtuale di un prodotto, rappresenta un qualcosa di nuovo a cui forse non siamo ancora abituati. Il solo fatto di vedere e toccare con mano qualsiasi prodotto è ancora un’esigenza che sentiamo fortemente, e uno show virtuale non sarebbe in grado di restituire pienamente la sensazione di “presenza”. Il rischio che si potrebbe correre è quello di un futuro “isolato”. Infine, cosa non da poco, tutti gli eventi in formato virtuale avrebbero un forte impatto economico. L’ambito virtuale aprirebbe certamente nuove possibilità di impiego, ma allo stesso tempo settori “fisici” come trasporti, strutture alberghiere, allestitori, catering e poli fieristici registrerebbero enormi perdite!
L’organizzazione di eventi virtuali è di certo un discorso complesso cui ora stiamo ricorrendo costretti dalle circostanze, ma in un prossimo futuro l’argomento dovrà essere affrontato con ponderazione ed etica.