Università innovative e STEM, due fattori complementari
Le aziende sono sempre più alla ricerca di persone “STEM skilled”, ossia persone preparate e formate nelle discipline scientifico-tecnologiche e, anche se il panorama economico-politico europeo è incerto, le Università non fermano lo slancio innovativo del vecchio continente.
Secondo una ricerca eseguita da Clarivate Analytics in collaborazione con Reuters sulle 100 Università più innovative di Europa, gli atenei sono sempre più orientati all’innovazione tecnologica in tutti i settori, alla promozione scientifica e ai brevetti delle nuove tecnologie. Questa ricerca rivela che il numero di università più innovative si trova in Germania con 23 strutture, mentre l’effetto Brexit ha rallentato il trend positivo degli atenei nel Regno Unito. Per il quarto anno consecutivo la struttura più innovativa è in Belgio a Lovanio. All’ottavo posto, invece, si attesta il nostro paese con quattro università.
In Italia la ricerca universitaria è di ottimo livello infatti i ricercatori riescono ad ottenere risultati che sono sempre ai primi posti in ranking e graduatorie internazionali, tanto che ben 15 “cervelli” stranieri hanno scelto il polo milanese per proseguire le loro ricerche. Oltre a focalizzarsi sulla ricerca, nel 2018 le università italiane hanno depositato (in particolare il Politecnico di Milano) più di 100 brevetti, frutto dei più recenti studi. Ciò significa che non è più il caso di lasciare progetti validi chiusi nel cassetto ma il momento è propizio per cercare di fondere le esigenze del mondo produttivo con la capacità innovativa dei nostri atenei.
Cambiare siSTEMa, l’Italia è creativa e contro gli stereotipi
Il Comune di Milano, per il terzo anno consecutivo, ha promosso l’evento STEMinthecity, l’appuntamento nato per sottolineare e promuovere l’importanza dell’apprendimento delle nuove discipline. L’edizione 2019 ha visto più di 10.000 partecipanti fra studenti, aziende e istituzioni e ha raggiunto oltre 3 milioni di persone grazie all’ausilio dei social. Lo scopo di questa iniziativa è ridurre il gap di competenze tecnico scientifiche dei giovani studenti in relazione a ciò che richiede attualmente il mercato lavorativo. Secondo le stime europee, nei prossimi anni in Italia saranno vacanti più di 100.000 posizioni lavorative che richiederanno queste competenze. Fondere conoscenza e creatività creando innovazione, questo è il compito oramai necessario delle future generazioni. STEMinthecity è un ulteriore opportunità per riconoscere e spingere i nuovi talenti guidandoli in modo corretto, affinché possano sfruttare le proprie inclinazioni per acquisire competenze al meglio. Prendendo in esame la percentuale di iscritti alle facoltà STEM nel 2018 (dati Osservatorio Talents Venture 2018), il nostro paese supera parecchie nazioni europee e si classifica terza con il 37% delle ragazze che intraprendono le facoltà STEM. Parte della manifestazione è quindi stata dedicata alle giovanissime: come imparare a riconoscere le proprie capacità durante il percorso di crescita per superare disparità e cliché in ambito tecnico-scientifico. Ancora oggi è un pensiero comune quello di guardare con scetticismo tutte le ragazze che decidono di intraprendere esperienze nel campo tecnologico e informatico ed è quindi necessario fare è un’attenta analisi degli argomenti chiave, rivolti anche a contesti formativi come scuola e famiglia, che aiuti a favorire un reale cambiamento socio-culturale del mondo lavorativo volto a superare tutti i vecchi pregiudizi e stereotipi.