Fondazione Piatti apre a Milano il nuovo Centro Terapeutico Riabilitativo Semiresidenziale di NPIA per l’Autismo e i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Una nuova risorsa per tutta la comunità

Le famiglie di bambini con autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo che vivono a Milano, in

provincia e in tutta la Lombardia hanno un nuovo punto di riferimento.

Un Centro specializzato, gestito da Fondazione Renato Piatti Onlus, che si configura

quale Unità di offerta semiresidenziale di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza convenzionata con il Servizio Sanitario Regionale. Oggi Open Day di presentazione e visita: oltre 150 persone hanno aderito online all’iniziativa.

 

Milano, 17 Giugno 2013 –  Con l’Open Day di oggi, che prevede presentazione e porte aperte agli interessati, prende il via l’attività del nuovo Centro Terapeutico Riabilitativo Semiresidenziale (CTRS) per il Trattamento dell’Autismo e dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo gestito da Fondazione Renato Piatti Onlus presso il Centro Mafalda Luce di via Rucellai, 36, a Milano.

Responsabile della struttura è il dottor Paolo Aliata, già responsabile organizzativo di Ledha (Lega per I Diritti delle Persone con Disabilità) e in precedenza coordinatore della farm community per persone con autismo di Cascina Rossago (Pavia).

Centro Terapeutico Riabilitativo Semiresidenziale di NPIA per i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

presso il Centro Mafalda Luce – Via Rucellai, 36 – Milano

La nuova unità di offerta di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza di Fondazione Piatti, le cui prestazioni standard sono convenzionate con il servizio sanitario regionale (pertanto non a pagamento per le famiglie), si propone di operare fattivamente nella rete integrata dei servizi pubblici e del privato sociale no profit, contribuendo ad assicurare, in particolare ai bambini e preadolescenti e alle loro famiglie, una presa in carico abilitativa globale e multidisciplinare.

Il servizio è stato pensato prevalentemente per i bisogni abilitativi precoci di bambini in età 25 anni con diagnosi di autismo o di disturbi pervasivi dello sviluppo. Il centro sarà disponibile inoltre per ragazzi in età compresa tra i 6 e i 14 anni, mentre per la fascia 1518 anni potranno essere valutate forme di progettazione con altri enti operanti presso il Centro Mafalda Luce.

Il CTRS conta su un’equipe multidisciplinare composta da neuropsichiatri, psicologi clinici, educatori professionali e terapisti della riabilitazione secondo le modalità previste dai requisiti di accreditamento.

Il modello di intervento si basa sulle Linee guida 20112015 per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico dell’Istituto Superiore della Sanità. Per ogni bambino viene definito un piano di intervento abilitativo personalizzato concordato con la UONPIA e la famiglia, focalizzato sui punti chiave dello spettro autistico: autonomie primarie, abilità di comunicazione, abilità sociali, controllo/riduzione dei comportamenti problema, autodeterminazione.

“Il nostro primo obiettivo è quello di avere un ambiente che si adatti quasi plasticamente alle esigenze dei bambini e che sia facile da capire e interiorizzare. Ecco perché abbiamo scelto di seguire il principio del come se, che suggerisce di organizzare gli spazi per renderli il più possibile assimilabili a quelli della reale vita quotidiana”, spiega il responsabile del CTRS, dottor Paolo Aliata. “Ci saranno gli spazi per le attività a tavolino arredati con i comuni banchi di scuola e gli spazi per il relax e lo svago che replicheranno la cameretta di casa”.

“Molto spesso il bambino o la bambina con autismo ha grandi difficoltà a trasferire le esperienze da un contesto all’altro.”, precisa il dottor Michele Imperiali, Direttore Generale di Fondazione Rento Piatti Onlus, “Rompere questa rigidità non è certo semplice, ma con l’approccio del “come se” cerchiamo di agevolare al massimo questo passaggio. E’ bene sottolineare che in questi percorsi individuali non può esserci nulla di preordinato ma che è indispensabile adattarsi in corso d’opera alle specificità di ciascun bambino”.

In base ai bisogni e all’intensità del trattamento (alto, medio, basso) i bambini potranno accedere al servizio anche tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, al mattino (fascia 25 anni dalle 9.30 alle 12.00) oppure al pomeriggio (fascia 611 dalle 14.00 alle 16.30). Per i ragazzi dai 12 ai 14 anni le frequenze saranno inferiori (23 volte alla settimana), ma con orario più lungo (13.3018.00).

Per accedere al centro convenzionato con il servizio sanitario regionale le famiglie devono rivolgersi alle Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) del territorio, le quali, a seguito di diagnosi e valutazione abilitativa, potranno concordare l’invio alla struttura. Le prestazioni sanitarie sono totalmente gratuite. Le eventuali prestazioni extra‐sanitarie verranno configurate sotto forma di “prestazioni aggiuntive”.

“Ad oggi, ovvero ad appena un mese dalle nostre comunicazioni ai servizi preposti, abbiamo già avuto contatti e segnalazioni di interesse per una ventina di bambini, a testimonianza del fatto che il bisogno di intervento precoce è senz’altro rilevante”, conclude Michele Imperiali. “Per non dire poi delle adesioni a questa giornata, che sono state decisamente superiori alle aspettative: 150 persone registrate online in pochi giorni, un segno di attenzione da parte della comunità che ci rende orgogliosi del lavoro che ci accingiamo a svolgere.”

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